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LIFESTYLE PROFILO DEL GIOCATORE

A tu per tu: Marc-Oliver Kempf e Ignace Van Der Brempt si intervistano a vicenda

In un’intervista esclusiva e reciproca, Marc-Oliver Kempf e Ignace Van Der Brempt si raccontano, interrogandosi a vicenda su diversi temi. La conversazione, piena di battute, riflessioni sincere e qualche sorpresa, offre uno sguardo su come il duo si stia adattando alla vita in Italia, in campo e fuori dal campo. A turno, i due difensori si scambiano domande, mostrando una dinamica chiara: due giocatori uniti da una avventura, esperienze condivise e un nuovo capitolo con il Como 1907.

Adattarsi alla cultura calcistica italiana

Ignace apre l’intervista chiedendo a Marc a proposito del suo passaggio dalla Bundesliga alla Serie A. “Qual è la differenza più grande?” Marc spiega: “La Serie A è più tecnica. In Germania c’è molta attenzione sulla forma fisica e continue transizioni. Qui il gioco è più raffinato e più tattico.” Marc ammette di apprezzare le nuove sfide e Ignace condivide il proprio percorso: “Trasferirmi dal Belgio all’Italia era un sogno. La cultura, il clima… è fantastico. La parte più difficile sul campo è stata imparare i nomi di tutti!” scherza.

Vivere sul Lago

Quando la conversazione si sposta sulla vita a Como, Marc si illumina. “La città è più piccola di Berlino, ma è bellissima. Per me, è importante essere vicino alla natura, far vivere in un ambiente sano i miei figli… e il mio nuovo cane!” Ignace, che trascorre la maggior parte del tempo a Milano, racconta di un giorno magico vissuto sul Lago di Como: “Ho noleggiato una barca con la mia ragazza. Il tempo era perfetto, i panorami incredibili. Marc, devi provarlo!” insiste.

Leadership e Lingua

I due difensori si confrontano anche sull’adattamento alla lingua italiana. “L’italiano è difficile,” ammette Marc, “ma sto iniziando a capire qualche parola. Quando la mia famiglia si trasferirà qui, inizierò seriamente con le lezioni.” Ignace ha già imparato alcune frasi fondamentali come “Tutto bene” e “gioca, gioca.” Entrambi concordano che tra un anno saranno in grado di fare un’intervista in italiano.

Marc parla poi di leadership: “Per i difensori, la comunicazione è cruciale. Parlare, aiutarsi e capirsi dentro e fuori dal campo: è così che possiamo rendere meglio come squadra.” Ignace annuisce, riconoscendo l’esperienza e la personalità di Marc. Parlano poi anche dei giovani talenti del Como di cui Marc elogia le qualità.

Il Fattore Fàbregas

La loro ammirazione per l’allenatore Cesc Fàbregas è evidente. “È un privilegio lavorare con lui,” dice Ignace. “Esige molto, ma è anche molto umile. Il suo modo di comunicare ci motiva.” Marc concorda, sottolineando come l’esperienza di Cesc porti un’energia unica alla squadra.

Amicizia e Scherzi

Il legame tra Marc e Ignace è palpabile ed emerge anche nelle battute scherzose che i due si scambiano. Marc ricorda il loro primo incontro: “Ci siamo scambiati qualche provocazione in campo quando eravamo avversari. Ma ora, Ignace, è uno dei miei amici più stretti.” Ignace ride, ammettendo: “All’inizio pensavo che Marc fosse pazzo. E avevo ragione! Ma abbiamo passato tanto tempo insieme e ora, in Serie A, festeggiamo insieme le vittorie.”

I due discutono su chi sia più veloce e Marc sostiene con sicurezza di poter vincere un’ipotetica gara di velocità. Ignace lo incalza: “Dovremmo sfidarci!” La loro amichevole rivalità è solo una sfumatura di un rapporto molto più profondo, che si estende oltre il calcio e lega i due difensori in questa avventura condivisa sulle rive del Lago di Como.

Guarda l’intervista reciproca tra Kempf e Van Der Brempt nella versione integrale su Como TV.