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LIFESTYLE

Cristiano Ostinelli: il Viaggio nella Fotografia

“Occhi sul Lago”

Dentro il poetico mondo del fotografo di matrimoni Cristiano Ostinelli, dove la luce di Como e l’occhio dell’amore catturano storie che durano per sempre. 

Cristiano Ostinelli non scatta semplicemente fotografie. Cattura miracoli silenziosi. Dalle acque scintillanti del Lago di Como ai tetti imbiancati di neve di San Pietroburgo, il suo obiettivo ha seguito l’amore attraverso continenti e culture, sempre con lo stesso intento: raccontare l’unicità di ogni momento.

Nato a Como e cresciuto nel borgo di Blevio, “con i piedi nell’acqua e la testa tra le nuvole”, il legame di Ostinelli con il territorio va ben oltre la geografia. “Quando inizi a fotografare, l’ambiente che ti circonda plasma inevitabilmente il tuo stile”, racconta a BLU. “Il lago, certo, ma anche le montagne, solo loro possono donare a questo luogo un senso profondo, quel senso di prospettiva”. Per Ostinelli, la prospettiva non è solo fisica, ma anche emotiva.

I suoi primi passi sono stati umili. Autodidatta appassionato, ha divorato libri di tecnica e delle opere dei grandi maestri prima ancora di mettersi dietro a un obiettivo professionale. “Per permettermi l’attrezzatura, ho iniziato a dare una mano a fotografi locali”, racconta. “Poi ho capito che questa poteva essere la mia vita”. Una vita che lo avrebbe portato lontano da Como, seguendo matrimoni da sogno a Dubai, in Islanda, a Bali, in India, negli Stati Uniti e alle Maldive, solo per citarne alcuni. Oggi è Sony Imaging Ambassador ed è considerato uno dei fotografi di matrimonio più celebrati e apprezzati al mondo.

E i riconoscimenti lo confermano. Ostinelli è stato nominato “Fotografo di Matrimonio dell’Anno” per ben tre volte negli Stati Uniti da associazioni internazionali di primo piano come WPJA e ISPWP, e quattro volte nel Regno Unito dalla prestigiosa Master Photographers Association. Il suo lavoro è comparso su riviste come Vogue, Harper’s Bazaar e Brides, e ha tenuto interventi in conferenze internazionali in più di 15 Paesi, dalla Cina alla Scandinavia.

Nonostante il successo, il suo metodo resta ancorato a qualcosa di profondamente privato. “Ogni matrimonio è diverso, perché le persone sono diverse”, spiega. “Non faccio distinzione tra famosi o meno, ricchi o no — sono un fotografo e mi adatto a ciò che ho davanti”. Discreto ma senz’altro presente, è un narratore di emozioni. “La cosa più importante rimane sempre il creare una connessione con le persone”.

Ha fotografato matrimoni di calciatori, attori, imprenditori tecnologici. Eppure, sostiene che sia la delicatezza del momento, non lo status del soggetto, a dare anima allo scatto. “Sono stato tra i primi a capire che le foto migliori sul lago si fanno dall’acqua”, osserva. “Non c’è vista migliore di quella da una barca”.

Anche la tecnologia gioca un ruolo, ma per Ostinelli resta secondaria rispetto alla visuale. “Ho iniziato con la pellicola — era molto più complessa. Gli strumenti di oggi semplificano il lavoro, ma la macchina fotografica è solo uno strumento. Il talento va coltivato con l’esperienza, i viaggi, lo studio, il cinema, le mostre. Sono queste piccole cose che plasmano il tuo stile.”

Questa stessa filosofia si riflette anche nel suo consiglio per i fotografi emergenti: “Studiate. Viaggiate. Guardate — non solo osservate. Il cinema per me è stato fondamentale.”

Nonostante i numerosi viaggi in giro per il mondo, Como rimane il suo centro di gravità. “La maggior parte del mio lavoro si svolge ancora qui. Amo profondamente questo territorio, lo conosco nel profondo. Confido che il recente boom turistico dia nuova spinta alla città — è rimasta troppo a lungo in letargo.” Ostinelli non ha paura del cambiamento. “Il progresso non mi spaventa. Sono contento per la ristrutturazione dello stadio, purché resti affacciato al lago.”

Alla domanda su Como 1907, risponde: “Da bambino mio padre mi portava allo stadio. Ho visto Maradona, Platini, Van Basten — tutti al Sinigaglia. Facevo parte del gruppo organizzato di tifosi Fossa Lariana.” Negli ultimi anni si è un po’ allontanato dal calcio, ma la nostalgia resta. “Vado ancora in piscina allo stadio — letteralmente sotto la curva. Vederlo cadere a pezzi è stato straziante. Ma adesso c’è di nuovo speranza.”

La storia di Cristiano Ostinelli è fatta di radici e di slanci, di tradizione e di reinvenzione. Vive in uno dei luoghi più fotografati al mondo, eppure continua a svelarci prospettive mai viste prima.