
COMUNITà
LINKS e Como 1907 al Tardini for Special di Parma
Sport, passione e inclusione. Sabato 7 giugno, lo Stadio Ennio Tardini e il Parco Ferrari di Parma si sono trasformati in un grande festival del calcio in occasione della quarta edizione del “Tardini for Special by Progetti del Cuore”, evento organizzato dal Parma Calcio 1913 con il supporto di istituzioni, partner nazionali e internazionali.
Un appuntamento unico che ha riunito 36 squadre, divise in tre livelli di gioco, per celebrare il calcio come linguaggio universale capace di abbattere ogni barriera. Oltre 800 persone, tra atleti e staff, hanno dato vita a una giornata all’insegna dell’amicizia, del rispetto e dell’inclusione, in un’atmosfera che ha superato i confini della semplice competizione.
Tra i protagonisti anche i ragazzi dei LINKS, la squadra paralimpica affiliata al Como 1907, che ha rappresentato con orgoglio la nostra città. Impegno, entusiasmo e spirito di squadra hanno permesso loro di conquistare il primo posto nel proprio girone del terzo livello, affrontando con determinazione avversari come Union Picena, Pavia e Salernitana.
A coronare la giornata, la partita sul prato del Tardini tra le squadre vincitrici e le Parma Legends, tra cui campioni del calibro di Zola, Bucci e Ballotta: un’esperienza emozionante che resterà nel cuore di tutti.
La partecipazione al “Tardini for Special” si inserisce nel percorso che LINKS porta avanti con la Divisione Calcio Paralimpico e Sperimentale della FIGC, un campionato nazionale che coinvolge oltre 250 squadre e 4.000 atleti, in cui i club professionistici adottano una squadra paralimpica, condividendo con essa valori, attività e visione.
“Il calcio può essere molto più di un gioco: è uno spazio in cui sentirsi parte di qualcosa, dove ogni ragazzo può scoprire il proprio valore e mettersi in gioco. Eventi come questo rendono visibile tutto il lavoro che facciamo ogni giorno per costruire relazioni vere, attraverso lo sport”, racconta Manuel, volontario e referente di LINKS.
Per LINKS, un’esperienza da vivere, ricordare e portare nel cuore.
Perché il calcio, quando è inclusivo, è davvero per tutti



