“La prima partita che ho visto è stata quando il Como era in Serie A e giocava contro la Sampdoria. Era la stagione 1987/88 e in campo c’erano molti giocatori importanti, tra cui Borgonovo e Corneliusson per il Como. La Sampdoria aveva Vierchowod, Cerezo, Mancini e Fusi, tra gli altri”, racconta Marco Melillo.
Marco è un appassionato tifoso del Como da una vita, che ha iniziato il suo percorso comasco quando era giovane. La sua incrollabile dedizione al club si è rafforzata di anno in anno.
“Sono diventato tifoso del Como da bambino perché mio zio Giulio era già tifoso del Como quando all’epoca era in Serie A. Quando ho visto i giocatori del Como nelle figurine Panini con le maglie azzurre, me ne sono innamorato perché l’azzurro è il mio colore preferito”.
Che si tratti dei ricordi d’infanzia quando guardava le partite del Como con occhi spalancati o degli innumerevoli momenti di gioia e di dolore condivisi con i compagni di tifo, il viaggio di Marco come tifoso del Como è stato un percorso ricco e gratificante che ha plasmato il suo amore per il bel gioco:
“Uno dei miei momenti più memorabili è stato quando abbiamo vinto il campionato di Serie D. Fu una stagione impegnativa e snervante, con una lunga battaglia contro il Mantova. Alla fine ci ha permesso di uscire dalla quarta divisione e di iniziare questo bellissimo percorso di risalita nel calcio”.
Poiché Marco è un tifoso appassionato da molti anni, condivide alcuni consigli per i nuovi tifosi del Como che vengono a vedere una partita per la prima volta: “Bisogna essere presenti nel momento. Osservare la partita il più possibile, sentire l’energia della curva e partecipare ai cori. Lo stadio è come un’estensione della squadra in campo il giorno della partita, e ogni tifoso è parte del cuore pulsante della squadra”.
Infine, porge i suoi migliori auguri alla squadra e la saluta con la frase “Forza Como!”.
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