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CALCIO

Storico match Milan Como Febbraio 1985

Il Como torna a San Siro questo fine settimana per sfidare l’AC Milan, rievocando una delle più memorabili vittorie in trasferta della storia dei Lariani, esattamente 40 anni fa.

Nella stagione 1984-85, il Como fece ritorno in Serie A dopo due anni di assenza. I Lariani conquistarono la promozione chiudendo al secondo posto in Serie B, alle spalle dell’Atalanta, sotto la guida di Ottavio Bianchi, alla testa di una squadra giovane e talentuosa con giocatori del calibro di Hansi Müller, Dan Corneliusson e Gianfranco Matteoli.

Quando il Como si presentò a San Siro per affrontare il Milan, occupava la decima posizione in classifica e arrivava con il morale alto dopo la vittoria casalinga per 2-1 contro l’Avellino. I gol di Müller e Corneliusson avevano sigillato il successo al Sinigaglia, portando i Lariani a soli quattro punti di distanza dai rossoneri.

Era un Milan precedente all’era Berlusconi, che avrebbe acquisito il club nel 1986, una squadra che combinava gioventù ed esperienza. Eppure, già nel 1985, i rossoneri potevano contare su quella che sarebbe diventata la struttura dei primi anni del nuovo club, con giocatori del calibro di Franco Baresi, Mauro Tassotti, Filippo Galli, Alberico Evani e Pietro Paolo Virdis. Solo una settimana dopo quella sfida, Paolo Maldini avrebbe fatto il suo esordio in maglia rossonera.

Il Nord Italia era stretto nella morsa di un’ondata di gelo artico, con temperature che toccavano i -20 gradi. Nonostante il freddo intenso, 50.000 tifosi sfidarono il clima per sostenere la propria squadra.

A San Siro il terreno era duro come la pietra e si tentarono interventi per sistemare le aree di porta, che finirono per assomigliare a una spiaggia. Tuttavia, le difficili condizioni sembravano favorire il Como, che al 25° minuto ottenne un calcio di punizione nei pressi della linea di fondo.

Il cross seguente venne solo parzialmente respinto, con il pallone che giunse sui piedi di Gianfranco Matteoli al limite dell’area. Il capitano del Como prese un momento per coordinarsi, poi scagliò una splendida volée nell’angolo della porta, lasciando Giuliano Terraneo impotente nel suo tentativo di parata.

Il Como era in vantaggio, e lo meritava pienamente.

Il Milan cercò di reagire con un tentativo di Mark Hateley, da poco arrivato in rossonero e già amato dai tifosi per il suo potente colpo di testa nel derby dell’ottobre precedente. Tuttavia, poco prima dell’intervallo, il Como raddoppiò grazie a un marcatore completamente inaspettato.

Con il campo ormai ricoperto da un sottile strato di neve che cadeva delicatamente dal cielo milanese, Luca Fusi, prodotto del vivaio lariano, scagliò un cross arcuato dalla destra.

Pasquale Bruno lo accolse perfettamente, e con un preciso colpo di testa infilò il pallone oltre il tentativo disperato di parata di Terraneo. Per l’inflessibile Bruno si trattava del primo gol in Serie A, e da quel momento sarebbe diventato uno dei “duri” più iconici del campionato, vestendo le maglie di Torino, Juventus e Fiorentina.

Il Como ora dominava la partita.

Con l’intensificarsi della nevicata nel secondo tempo, il campo divenne sempre più irriconoscibile. Eppure la partita proseguì, e il Como mantenne il sangue freddo nonostante le condizioni proibitive, conquistando la sua prima vittoria in Serie A fuori dal Sinigaglia dopo 32 anni.

Nel dopo partita, La Gazzetta dello Sport esaltò la prestazione del talentuoso regista del Como, Gianfranco Matteoli.

Solitamente molto severa nell’assegnare voti alti, La Gazzetta dello Sport gli diede un 8 in pagella, elogiando il suo “dribbling imprevedibile, l’accelerazione e la creatività”, e soprannominandolo il “Maradona della Brianza”.

Il 2-0 confermò il Como come una vera e propria minaccia per le gerarchie della Serie A.