
CALCIO
Conosciamo Jayden Addai, il Giovane Attaccante che punta a lasciare il segno nel Como 1907
A soli 19 anni, Jayden Addai ha già dimostrato il proprio talento, conquistando il premio di Man of the Tournament nella finale della prima edizione della Como Cup, vinta dal Como contro l’Ajax. L’attaccante olandese, dotato di grande senso del gol e notevoli qualità tecniche, è cresciuto nel settore giovanile dell’AZ Alkmaar prima di arrivare al Como 1907 la scorsa estate.
Ci siamo seduti a chiacchierare del suo nuovo capitolo in riva al Lario, delle ambizioni per la stagione e di ciò che i tifosi potranno scoprire di lui, dentro e fuori dal campo.

Iniziamo con le presentazioni. Ruolo, piede preferito e punti di forza.
Jayden: «Sono Jayden Addai, attaccante mancino. I miei punti di forza sono il dribbling, l’abilità nell’uno contro uno e la potenza nelle conclusioni.»
Cosa ti ha convinto che Como fosse il posto giusto per un giovane come te?
Jayden: «Ho guardato la rosa e ho visto tanti giovani che hanno vere opportunità: ragazzi che, come me, altrove erano ai margini della prima squadra ma qui giocano tanto. Ho parlato con l’allenatore e con il club del progetto e ho capito che questo era il posto giusto per crescere e giocare.»
Quali sono le tue aspettative per questo nuovo capitolo, in campo e fuori?
Jayden: «Punto il più in alto possibile con il Como. È stato un grande passo: ero all’AZ da quando avevo nove o dieci anni, lasciarlo non è stato semplice. Ma ora che sono qui, sono felice e pronto a fare del mio meglio. Voglio far conoscere alla Serie A chi è Jayden Addai e mostrare a tutti di cosa è capace il Como.»
Qual è stata la tua prima impressione riguardo alle strutture, allo stadio e allo staff?
Jayden: «Ogni cosa è di altissimo livello. I campi sono incredibili, il cibo è ottimo; c’è tutto quello che serve. Lo staff mi ha colpito molto: il mister mi trasmette una grande fiducia, parla spesso con me del pressing, di cosa fare in campo e fuori. Quando qualcuno con un passato come il suo parla, io ascolto.»

Eri mai stato a Como prima? Qual era la tua opinione allora e qual è oggi?
Jayden: «Ci ero stato una volta. Ero a Milano e la mia ragazza mi ha detto: “Andiamo sul Lago di Como.” Abbiamo preso una barca per un’ora e mezza, ci siamo rilassati e goduti il panorama. È stato bellissimo allora e lo è ancora oggi.»
C’è un compagno o un membro dello staff che ti ha fatto sentire subito a casa?
Jayden: «Sì, parlo molto con Ignace Van der Brempt: aiuta tanto parlare la stessa lingua, l’olandese. È stato un grande. E, a dirla tutta, gli allenatori mi hanno aiutato molto.»
Hai qualche hobby al di fuori del calcio?
Jayden: «Onestamente, il calcio è tutto per me. Ci gioco anche alla Playstation.»
Che musica ascolti prima di una partita?
Jayden: «Prevalentemente musica olandese, artisti come Frenna.»
Quale piatto italiano hai provato e quale preferisci?
Jayden: «La pasta alla carbonara. L’ho mangiata in un ristorante a Milano… non era la prima volta, ma è sempre una garanzia. Sono sicuro che qui riuscirò a trovarne di ancora più buone.»
Infine, che consiglio daresti a un ragazzo che sogna di diventare calciatore?
Jayden: «Non sono ancora un grande giocatore, sono solo un ragazzo che insegue il suo sogno. Direi: lavora sodo, dai sempre qualcosa in più per te stesso e metti tutto l’impegno possibile. Se arriverai in alto, ne sarai orgoglioso; e anche se non ci riuscirai, potrai comunque essere fiero di averci provato.»