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COMUNITà

Il progetto Fuoriclasse: un’apertura alla normalità

“Utilizziamo la parola inclusione in un linguaggio comune che è molto bello, però la sua radice latina significa chiudere dentro. Noi portiamo i ragazzi che hanno una disabilità nel nostro settore giovanile, non per chiuderli dentro ma per dargli un’apertura sociale di normalità, di confronto ed emotiva.”

Samuele Robbioni, psicologo del Como 1907, è anche la forza dietro i “Fuoriclasse”, squadra composta da ragazzi con disabilità intellettive e relazionali. Ha vinto il premio “Anghiari Città della Battaglia” per il suo lavoro psicopedagogico nello sport.

“Lo dico sempre anche ai giocatori della prima squadra, che è la categoria della speranza.”

La Speranza, ci spiega con una propria visione, non è pensare che le cose accadano per magia, ma saper di aver fatto di tutto per farlo accadere, con lo scopo di  portare un cambiamento.”

Ogni venerdì, i Fuoriclasse, si allenano ai Padri Somaschi, a qualche minuto dallo Stadio Sinigaglia accompagnati dai giocatori della prima squadra e da allenatori professionisti.

“Quello che spinge tutte le persone che lavorano al Como e anche i giocatori della prima squadra, che tengono molto ai progetti sociali,è di provare a creare un mondo al quale le persone desiderino appartenere. Noi non alleniamo una patologia, alleniamo dei ragazzi che hanno voglia di crescere correndo dietro a un pallone.”

In Italia c’è tantissima cura sulla disabilità, ma c’è poca attenzione a una dimensione sociale reale di normalità. Questo è un progetto di normalità, una squadra unica nel suo aspetto sociale e sportivo che in tanti vogliono replicare. Aiuta i ragazzi a sviluppare le loro capacità emotive, comunicative e relazionali e crea anche uno spazio sicuro per le famiglie. 

“C’era un bambino che non voleva entrare in campo, che faceva fatica a comunicare. Gli ho lanciato una palla senza motivo, lui si è avvicinato e abbiamo iniziato a passarci la palla. Adesso è diventato un ragazzo che comunica tantissimo, con i suoi compagni di squadra e con i suoi genitori. Una delle cose più belle me l’ha detta la mamma “È incredibile vedere come mio figlio riesce a raccontarsi’.” 

“Tanti dei nostri ragazzi si trovano al di fuori dell’allenamento. Vanno in vacanza assieme. E questa è una risorsa anche per le famiglie.”