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La Storia del Como 1907 Parte Due – ‘1925-1945’
Di The Gentleman Ultra Richard Hall
John Ruskin (Critico d’Arte e Scrittore) –
“Non c’è altro in Italia che sia come Como.”
Tra il 1925 e il 1945, il Como 1907 attraversò un periodo di profonde trasformazioni, caratterizzato da sviluppi delle infrastrutture, successi calcistici e dalle difficoltà della crisi economica e degli eventi mondiali.
La nascita dell’Associazione Calcio Comense (1926)
Nel 1926, su disposizione delle autorità nazionali, il Como Foot-Ball Club si unì al club locale Esperia, dando vita all’Associazione Calcio Comense. Questa fusione strategica aveva l’obiettivo di rafforzare la presenza del calcio nell’intera regione. Alla guida della nuova squadra fu nominato Gustavo Carrer e il club iniziò il suo percorso nella Prima Divisione. In questo periodo, l’inaugurazione dello Stadio Giuseppe Sinigaglia il 30 luglio 1927 fu un evento storico in quanto ufficializzata dal Principe Umberto di Savoia. Lo stadio, che ancora oggi ospita le partite casalinghe del Como, rappresentò l’inizio di una nuova era per il club.
L’era degli “Invincibili” e la promozione in Serie B (1931)
I primi anni ’30 segnarono un periodo d’oro per il Calcio Como. Nel 1931, sotto la guida dell’allenatore ungherese Gedeon Lukacs, la squadra compì un’impresa straordinaria: i Bianco Blu trionfarono nel campionato di Prima Divisione da imbattuti. Questo traguardo eccezionale valse loro il soprannome di “Invincibili” e garantì la promozione del Como in Serie B, la seconda serie del calcio italiano. Il successo non solo accrebbe il prestigio del club, ma rafforzò anche l’orgoglio e l’entusiasmo dei suoi tifosi, consolidando il legame tra la squadra e la città.

Difficoltà e retrocessione (1935-1936)
Nonostante un inizio promettente in Serie B, a metà degli anni ’30 il Como si trovò ad affrontare grandi sfide. La squadra mantenne la categoria fino al 1935, guidata da figure di spicco come Adolfo Baloncieri e, successivamente, Cevenini III. Tuttavia, le difficoltà economiche iniziarono a pesare sulle prestazioni e sulla stabilità del club. Nel 1936, la crisi finanziaria portò alla retrocessione in Promozione, segnando un periodo difficile per la società. Questo declino coincise anche con un cambiamento d’identità per la società; il club infatti abbandonò il “Comense” per tornare alla originaria denominazione “Associazione Calcio Como”.
L’impatto della Seconda Guerra Mondiale (1939-1945)
Lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale nel 1939 ebbe profonde ripercussioni sul calcio europeo e il Como non fece eccezione. Il conflitto portò a interruzioni e riorganizzazioni dei campionati e molte partite vennero sospese a causa del momento storico. Restrizioni ai viaggi, carenza di risorse e la chiamata alle armi di numerosi giocatori resero ancora più ardua la gestione delle squadre. Sebbene le testimonianze sulle attività del Como in questo periodo siano limitate, è evidente che il club, come tanti altri, faticò a mantenere la propria operatività. La fine della guerra nel 1945 segnò però l’inizio di una fase di ricostruzione e rinascita per il calcio italiano, aprendo la strada alla riconquista della gloria perduta.
Ma chi furono i protagonisti di questa rinascita e chi lottò per tenere in vita il club in anni così difficili? In quel periodo, diversi giocatori ebbero un ruolo fondamentale nel plasmare l’eredità del Como. Dagli attaccanti più dinamici ai difensori più forti, questi atleti contribuirono a consolidare il club come una realtà competitiva nel panorama calcistico italiano.

Antonio Cetti: il leggendario centrocampista
Figura chiave nella storia del Como, Antonio Cetti dedicò la sua intera carriera, dal 1920 al 1941, al club Bianco Blu. Centrocampista dotato di straordinaria costanza e abilità, collezionò 278 presenze segnando un numero record di gol, ben 91. Il suo impatto andò oltre il terreno di gioco: dal 1938 al 1941 infatti ricoprì il doppio ruolo di giocatore-allenatore, per poi passare definitivamente alla guida tecnica fino al 1944. Il suo contributo fu fondamentale nell’evoluzione tattica della squadra.
Renato Preziati: il bomber infallibile
Renato Preziati visse due esperienze con il Como, la prima dal 1923 al 1925 e, la seconda, dal 1926 al 1933. Attaccante dal fiuto eccezionale per il gol, segnò 48 reti in 165 presenze. La sua agilità e precisione sotto porta lo resero uno degli elementi più affidabili del reparto offensivo dell’epoca.
Cesare Butti: la roccia della difesa
Punto di riferimento della retroguardia del Como tra il 1925 e il 1938, Cesare Butti disputò 247 partite, mettendo a segno anche cinque reti. Terzino di grande tenacia e senso della posizione, fu determinante nel garantire solidità difensiva alla squadra durante il suo lungo percorso in maglia Bianco Blu.
Amedeo Lissi: l’estremo difensore affidabile
Nel ruolo cruciale di portiere, Amedeo Lissi difese i pali del Como con grande sicurezza dal 1926 al 1933. Con 137 presenze all’attivo, si distinse per i suoi riflessi e per la sua abilità in area di rigore, offrendo stabilità e sicurezza alla difesa della squadra.

Plinio Farina: il centrocampista tuttofare
Plinio Farina fu una pedina fondamentale del centrocampo del Como dal 1926 al 1933. Con 146 presenze, si distinse per la sua straordinaria versatilità, contribuendo sia in fase difensiva che offensiva. La sua intelligenza tattica e la sua capacità di gestire il possesso con precisione lo resero un elemento indispensabile per la formazione Lariana.
Marco Romano: il bomber implacabile
Marco Romano fu uno degli attaccanti più prolifici della storia del Como, in campo dal 1928 al 1934, con un breve ritorno nella stagione 1941-42. In 101 partite realizzò ben 71 gol, dimostrando grande freddezza sotto porta. Le sue reti furono decisive in numerose vittorie della squadra in quegli anni.
Guido Quadri e Piero Maronati: pilastri della difesa
Guido Quadri e Piero Maronati furono due difensori fondamentali per la solidità difensiva del Como nei primi anni ’40. Quadri collezionò 163 presenze e segnò 11 reti, mentre Maronati disputò 210 partite, contribuendo con sette gol. La loro leadership e il loro senso della posizione furono determinanti per mantenere il club competitivo in un periodo complesso.
Il periodo tra il 1925 e il 1945 segnò una fase di profonda evoluzione per il Como 1907. Grazie a giocatori come Antonio Cetti, Renato Preziati e Marco Romano, il club si affermò come una squadra di prestigio nel panorama calcistico italiano. La loro dedizione, abilità e intelligenza tattica posero le basi per i successi futuri, lasciando un’impronta indelebile nella storia del calcio comasco.