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Samuel Ballet: L’Intervista

Nato nella città di Berna in Svizzera, Samuel Ballet, o come gli amici amano chiamarlo, Sam, ha intrapreso un viaggio calcistico che lo ha portato a Como alla giovane età di 22 anni. Ha iniziato la sua carriera raffinando il suo talento nel BSC Young Boys, dove ha avuto modo di affinare le sue abilità. Sam è stato poi trasferito all’FC Winterthur, dove si è dimostrato un giocatore fondamentale, giocando un ruolo cruciale nella promozione ai massimi livelli del calcio svizzero. I suoi successi al Winterthur hanno attirato l’attenzione del Como 1907, che gli ha offerto un trasferimento e un contratto di tre anni e mezzo con il club. Anche se si è trasferito da poco a Como, Sam si è subito innamorato della città. Il mix unico di stradine affascinanti e pittoresche di Como, insieme al fatto di essere a due passi dal suo paese d’origine, ha reso Como il luogo perfetto per la sua prima esperienza fuori dalla Svizzera. Inoltre, Sam è anche un fan della cultura italiana: la burrata e le lasagne sono i suoi piatti italiani preferiti.

Motivi per il suo trasferimento al Como 1907

Trasferirsi in un nuovo club non è una decisione che si può prendere alla leggera, per non parlare del fatto che si tratta di un altro Paese. Tuttavia, per Sam, tre motivi principali hanno reso irresistibile il trasferimento a Como: “Prima di tutto, ovviamente, lo staff tecnico con Cesc Fàbregas. Non si ha sempre la possibilità di lavorare con un ex calciatore di tale grandezza. Anche la città ha avuto un ruolo importante, perché non è molto lontana dalla Svizzera, e il progetto del club. Vogliamo vincere per raggiungere la Serie A. Tutto il progetto era fantastico. Così ho deciso di venire”.

Integrazione nella squadra e in città

Al suo arrivo, Sam ha ritrovato alcuni volti noti: “Ovviamente conoscevo JP (Jean-Pierre Nsame) da quando giocavamo nello Young Boys. Conoscevo anche Patrick Cutrone perché ha giocato in Premier League e Lucas Da Cunha perché ha giocato in Svizzera due anni fa, credo”. Mentre si sta ambientando, sta imparando a conoscere la città e la lingua: “Ora capisco un po’ di italiano. Sono stato in alcuni posti con JP e altri giocatori di lingua francese. Il mio ristorante preferito è una steak house, la Locanda Dei Giurati. Mi piace la carne. Non vedo l’ora che arrivi l’estate per fare un giro in barca e magari qualche escursione”.

Idoli dentro e fuori il calcio

Sam trova la sua ispirazione in due icone del calcio: Cristiano Ronaldo, per la sua etica del lavoro, e Neymar, per il suo stile di gioco unico. Al di là del campo, ammira Lebron James, “perché è il Cristiano Ronaldo del pallacanestro, e mi piacciono molto la mentalità e la cultura dell’NBA”. Ha anche menzionato la sua icona di stile, il giocatore della NFL e dei Buffalo Bills Stefon Diggs: “Per me è l’atleta meglio vestito al mondo (ride)”.

Esprimere l’individualità attraverso la moda e la musica

L’occhio di Sam per lo stile si estende al mondo della moda e della musica: “Tutto è iniziato sui social media, prima con la musica. Mi piacevano di più i rapper, ma guardando le loro vite e ciò che fanno oltre alla musica ho sviluppato una passione per la moda. Il mio stilista preferito è Rick Owens perché i suoi abiti sono diversi. Mi piace indossare cose diverse da quelle che indossano gli altri, senza esagerare. Sono anche un grande appassionato di sneakers, direi che sono uno sneakerhead; ho iniziato a collezionare scarpe a 16 anni”.

Lo stile dei suoi compagni di squadra

Anche nello spogliatoio, l’occhio attento di Sam per la moda non sbaglia un colpo. Quando gli è stato chiesto dello stile dei suoi compagni di squadra, Sam ha commentato: “Ho notato molti ragazzi con un buon gusto, come Marco (Curto) e Šemper anche Lucas. Niko (Gioacchini), nonostante dichiari di non essere appassionato di moda, sappiamo che lo è guardando i suoi look nelle camminate dei tunnel della MLS”.  Per quanto riguarda i giocatori che non sono così alla moda, “non credo che nessuno si distingua come il peggiore finora; forse perché è ancora inverno. Vedrò cosa succederà nei prossimi mesi, poi forse avrò una lista (ride)”.

Rituali pre-partita

I rituali pre-partita di Sam sono profondamente personali e riflettono la sua fede: “Prima della partita prego sempre. La mia fede è importante per me; sono cristiano. Così, quando mi sveglio, inizio la giornata con le preghiere. Prima della partita, prego. Ogni volta che segno un gol, faccio un assist, o anche quando le cose vanno bene o prima di mangiare o di andare a letto, ringrazio sempre Dio. Credo che sia essenziale essere grati per dove sono e ricordare da dove vengo, considerando che ci sono molte persone in tutto il mondo che affrontano sfide e difficoltà”.

Un consiglio per aspiranti calciatori?

Come giovane calciatore, parte di una nuova generazione di talenti, Sam ha qualche consiglio per tutti i giovani che desiderano seguire la stessa strada: “Lavorate sodo, abbiate fiducia in voi stessi. La lezione più importante che ho imparato è quella di non lasciare che siano gli altri a decidere il vostro percorso. È importante accettare consigli e prendere le dovute correzioni, ma alla fine bisogna rimanere fedeli a se stessi. Date il massimo, impegnatevi e siate disposti a fare sacrifici, soprattutto quando siete giovani”.

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