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Tradizione di Corsa sul Lago di Como
In una mattina d’autunno senza vento, il lago di Como può sembrare uno specchio. Poi i motori si accendono e la Centomiglia del Lario rompe la quiete. Per pochi giorni all’anno, le acque del Lario diventano palcoscenico di una delle più antiche e affascinanti gare motonautiche d’Italia.
La prima edizione risale al 1949 e da allora la Centomiglia è entrata a far parte del ritmo stesso della città. Il tracciato è cambiato nel tempo, ma l’essenza resta immutata: imbarcazioni costruite per resistenza e velocità percorrono il lago davanti a folle assiepate su terrazze e lungolaghi. È competizione e insieme rito, che ogni autunno si ripete con la stessa attesa.

Il fascino non sta solo nella corsa, ma anche nello scenario. Le ville scendono fino all’acqua, le montagne si chiudono alle spalle. Le barche sfrecciano tra spruzzi e riflessi di luce, mentre i motori rimbombano tra i pendii. Che la si osservi da un traghetto in mezzo al lago o da una panchina a Cernobbio, l’effetto è lo stesso: diretto, vibrante, senza filtri.

Alcuni tra i più grandi nomi della motonautica hanno gareggiato qui, e record stabiliti su questo percorso resistono ancora. Le imbarcazioni sono parte dello spettacolo: da un lato i bolidi in carbonio più all’avanguardia, dall’altro i racer in legno lucido che evocano un’altra epoca. Tutti portano con sé l’eccellenza dei cantieri italiani, dove design e prestazioni sono curati con la stessa dedizione.
Anche l’attesa è parte integrante della manifestazione. I moli si trasformano in officine a cielo aperto, i meccanici regolano i motori, gli equipaggi preparano gli scafi. I visitatori possono assistere liberamente e muoversi tra i pontili, respirando un’atmosfera aperta e conviviale.
È il lago stesso a dare carattere all’evento. A Como la corsa assume i toni di una festa, con musica nelle piazze e la folla che si assiepa sul lungolago. Nei piccoli borghi, invece, il passaggio è fulmineo: le barche compaiono con potenza improvvisa e scompaiono altrettanto velocemente, lasciando dietro di sé solo scie e increspature. Due modi diversi di vivere la stessa emozione.

Per chi viaggia, la Centomiglia è un’occasione per scoprire il lago in un’altra veste. Dopo l’arrivo si può cenare nelle vie storiche di Como con un risotto al pesce persico, oppure rifugiarsi nella quiete di Torno o Blevio. L’adrenalina della corsa lascia spazio alla calma, ma il ricordo resta impresso nel paesaggio.
La Centomiglia del Lario continua a vivere perché non è mai stata solo una gara. È l’incontro tra tradizione e progresso, la celebrazione di un mestiere e di una comunità. Ogni autunno dimostra che, anche su uno dei laghi più sereni al mondo, velocità ed eleganza possono convivere sullo stesso palcoscenico.
