PROFILO DEL GIOCATORE
Tommaso Fumagalli: L’Intervista
Per la prima volta in serie B. Arrivato a Como a gennaio, Tommaso Fumagalli, attaccante di talento in arrivo dalla Giana Erminio, si presenta in riva al Lario con un bottino importante: 12 gol in 21 partite nella stagione 2023/2024 della serie C che, fino al momento della chiamata del Como 1907, gli erano valsi il titolo di capocannoniere del girone A.
Tommaso ha solcato i campi delle serie minori, fino a quando nella stagione 2018/2019 ha vestito per la prima volta la maglia della Giana, crescendo tra la Berretti e la prima squadra, passando per un biennio al Caravaggio, per poi tornare nella squadra di Gorgonzola.
Per Tommaso, ventiquattro anni, è ora iniziata una nuova avventura a Como, in una città che conosce bene fin da piccolo, quando veniva al lago a trovare la zia e i cugini. E che ora è diventata la città del suo esordio in serie B e della sua prima esperienza fuori casa. Una squadra dove crescere, anche grazie ai nuovi compagni.
Il calcio, da divertimento a lavoro
Con la chiamata del Como 1907, Tommaso raggiunge il punto più alto, ad oggi, della sua carriera calcistica. Il calcio che, racconta, un tempo era solo un divertimento: “Fino ai 18 anni ho giocato nel mio paese, in terza categoria. Il calcio, all’inizio, era solo un divertimento. Andavo a lavorare di mattina, al pomeriggio mi allenavo. Poi le cose hanno cominciato a cambiare. La chiamata della Giana, la serie C. Ho capito che il calcio poteva essere il mio lavoro. E ora il Como, la serie B, una categoria nuova per me”.
Le estati a Como
Se la B è una novità, così non lo è la città di Como, che Tommaso conosce bene, sin da piccolo: “Quando si è sposata, la sorella di mio padre si è trasferita a Como. Io sono cresciuto a meno di un’ora di strada da qui. Venivo a Como d’estate, a fare il bagno nel lago con i miei cugini e a partecipare a qualche torneo estivo, quando ancora potevo farli!”. Tra i luoghi preferiti, il Duomo in centro città e Cernobbio: “Il Duomo di Como mi piace molto, soprattutto la sera. E poi Cernobbio, con la sua riva, dove è bello passeggiare, e l’Onda, dove fermarsi a mangiare con una bella vista sul lago”.
La prima volta lontano da casa
Diventare un giocatore del Como, per Tommaso ha significato anche uscire di casa, per la prima volta: “Uno dei cambiamenti maggiori è stato quello di andare a vivere da solo e quindi dovermi occupare di tutto quello che gira intorno alla gestione di una casa. In cucina, soprattutto, a volte mi sento un po’ spaesato, e allora chiamo mia mamma per qualche consiglio”.
I nuovi compagni
Tra i giocatori del Como, Tommaso ha ritrovato Alessio Iovine, conosciuto alla Giana: “Quando sono arrivato, l’accoglienza è stata molto positiva, da parte di tutti. Ho ritrovato Ale (Iovine), sono stato accolto molto bene da Bellemo, da Baselli. Con Gabrielloni sono andato subito d’accordo. Abbiamo stretto un bel rapporto, abitiamo a cento metri di distanza, ci vediamo a cena. Passiamo del tempo insieme, anche con Cutrone”.
Uno spogliatoio di grandi giocatori
Per Tommaso, essere al Como significa anche condividere lo spogliatoio con giocatori che hanno solcato campi importanti, da cui lui vuole imparare: “Qui sono entrato in uno spogliatoio di grandi giocatori. Nonostante io arrivi da categorie inferiori, i compagni non mi hanno mai fatto pesare questa differenza. Non posso che ringraziarli, anche per i consigli che mi danno in allenamento”.
Da Milito a LeBron James
Da piccolo, Tommaso andava a vedere il papà giocare a calcetto ed è lì che, forse, dice, ha cominciato ad appassionarsi al calcio. Calcio che, oltre a giocare, segue sempre: dalla A, alla B, alla Champions. Tra i suoi giocatori preferiti da piccolo, Diego Milito: “Milito mi è sempre piaciuto, anche perché era un attaccante. L’ho sempre considerato molto forte. Mi piaceva la grinta che metteva in campo e la freddezza sotto porta”. E sugli altri sport racconta: “Mi piace il basket, soprattutto le partite dei Lakers con LeBron James. Il fatto che alla sua età LeBron continui ad altissimi livelli è sicuramente da prendere come esempio. Mi piacciono anche la Formula 1, la MotoGP e ora, con Sinner, seguo anche il tennis”.
Il cinepanettone
Se tra le serie tv preferite c’è Narcos e tra i film più appassionanti ci sono quelli di azione, per Tommaso un posto speciale è occupato dai film italiani divertenti: “Mi piace il cinepanettone perché fa ridere. Soprattutto i film di qualche anno fa, come Vacanze di Natale 2000 a Cortina”.
La giusta mentalità
Un consiglio importante, per Tommaso, in passato è arrivato dal suo ex mister alla Giana, Andrea Chiappella: “Sono sempre stato uno che in campo, quando sbagliava, se la prendeva un po’ troppo. Il mister mi ha fatto capire che questa era una cosa da migliorare. Grazie a lui sono riuscito ad essere più calmo in partita. Lo ringrazio per avermi aiutato a fare questo passo in più”. E ai giocatori, che magari stanno facendo un percorso simile al suo, Tommaso consiglia: “Per provare a fare qualcosa di importante, bisogna sempre andare avanti sulla propria strada, anche quando si incontrano difficoltà”.