
CALCIO
I sogni prendono forma a Córdoba mentre i Giovani del Como 1907 salgono sul palcoscenico mondiale
Il ritorno del Mundial de Clubes Juvenil a Córdoba ha portato con sé un clima di rinascita e attesa: alcune tra le più rinomate accademie calcistiche del mondo sono approdate in Andalusia per la sedicesima edizione del torneo. Per il Como 1907 si è trattato di un debutto che andava oltre i risultati sul campo: un’occasione per mettere i propri Under 18 sullo stesso palcoscenico di Barcellona, River Plate e Benfica, dimostrando che l’investimento sul settore giovanile è concreto e non soltanto dichiarato.
Il torneo, considerato da sempre un trampolino di lancio per i futuri professionisti, dopo cinque anni di pausa ha richiamato un pubblico desideroso di scoprire la prossima generazione di talenti. Per i giovani lariani l’esperienza è stata al tempo stesso un banco di prova e un’emozione indimenticabile. Thomas Boccia, appena sedicenne e arrivato da Cagliari Calcio, ha raccontato con orgoglio e stupore il gol segnato al Barcellona. Il primo pensiero è andato alla famiglia e all’orgoglio che avrebbe provato. Poi ai compagni, sottolineando quanto fosse speciale vivere un’esperienza “che non trovi nel calcio di tutti i giorni”.

Anche Mattia Taranova, altro attaccante, ha trovato la via del gol contro i catalani. Il ricordo che porta con sé è l’abbraccio della squadra, la celebrazione collettiva di un gruppo ancora nuovo ma capace di confrontarsi con i giganti del calcio giovanile. Segnare in quel contesto, ha detto, è stata un’emozione unica e la conferma che allenamento e perseveranza trovano la loro ricompensa quando i riflettori sono più intensi.
Se Boccia e Taranova hanno offerto i gol, Dylan Sgarbi ha regalato spettacolo tra i pali. Il giovane portiere ha affrontato River Plate, Barcellona e Benfica dagli undici metri, parando rigori che hanno tenuto il Como in partita. Ciò che più lo ha colpito non è stata solo l’adrenalina, ma la lezione di calma: imparare ad aspettare, a non affrettarsi, ad accettare la pressione invece che combatterla. Ha dato grande importanza anche ai momenti di riflessione condivisa con i tecnici, tra analisi video e discussioni sincere sugli errori, considerate preziose quanto una parata decisiva.

Per Osian Roberts, responsabile dello sviluppo del Como 1907, l’esposizione dei giovani al più alto livello possibile è da sempre la chiave per accelerarne la crescita. Córdoba ha rappresentato esattamente questo. I risultati non hanno portato i lariani alle fasi finali, ma la squadra è tornata con qualcosa di più importante: un gruppo di adolescenti con ricordi indelebili — gol al Barcellona, rigori parati davanti al pubblico — e soprattutto con una consapevolezza nuova su ciò che serve per fare strada.
Per un club che fonda la propria identità su opportunità e crescita, il torneo è stato una vera prova di concetto. Il Como 1907 ha dimostrato di voler inserire i propri giovani in contesti che li mettono alla prova, di dare valore all’esperienza almeno quanto ai trofei e di essere pronto a investire sul futuro. Negli anni a venire, quando alcuni di questi ragazzi calcheranno i campi del professionismo, sarà anche grazie a momenti come quelli vissuti a Córdoba, dove hanno imparato cosa significa stare fianco a fianco con i migliori.