CALCIO
Jesús Rodríguez ritrova il gioco a Como
Jesús Rodríguez si è adattato rapidamente al Como e all’Italia. “Mi sto ambientando molto bene” racconta. “Mi sento davvero a mio agio con tutti i compagni di squadra e con quelli che già conoscevo come Assane, Jaco e Álex Valle. Onestamente mi sento benissimo, mi stanno aiutando molto.”
I compagni di lingua spagnola hanno reso l’adattamento più semplice, aiutandolo sia in campo che fuori. “Mi stanno sostenendo in tutto: dall’apprendimento del modello di gioco – diverso da quello che avevo nella mia vecchia squadra -, alla vita quotidiana a Como. Sta andando tutto molto bene. Vivo praticamente di fianco ad Álex Valle e ad Assane e, di tanto in tanto, ci incontriamo in giro per la città.”
La decisione di venire a Como è stata guidata dalla visione di un percorso chiaro. “Ho conosciuto un progetto ambizioso, animato da una sincera voglia di vincere, un progetto che crede nei giovani e non ha paura di farli giocare, un modello di gioco chiaro e soprattutto una vision innovativa.”
Dalla Spagna la percezione è simile. “La gente vede il Como come un club con un progetto ambizioso, che sta crescendo a grandi passi e che se continua così, presto sarà tra i migliori.”

Lasciare il Real Betis non è stato semplice per lui. “Lasciare quella che è stata la mia casa per quattro o cinque anni è stato molto difficile. Avevo tutto lì: la mia famiglia, i miei amici, tutto. Lasciare il club è stato doloroso anche perché avevo costruito rapporti profondi con tanti compagni, con i magazzinieri, con i fisioterapisti. È stato difficile. Ma la vita ti offre delle opportunità e, a volte, non puoi lasciartele scappare. Sono felice della decisione che ho preso e spero un giorno di fare ritorno a quella che è stata la mia casa.”
A Como Jesús lavora sotto la guida di Cesc Fàbregas, una presenza che lo motiva ogni giorno. “Durante ogni allenamento l’intensità è sempre incredibile. Fabregas è un campione del mondo, tutti sappiamo i traguardi che ha raggiunto. Quando ti allena una persona così, credi ancora di più nelle sue idee e sei più fedele a esse. Questo aiuta molto la squadra e lo staff.”
Quello che lo colpisce di più è l’ambizione che Fàbregas trasmette. “Per gli esterni insiste molto su un pressing intenso e, quando possibile, sull’uno contro uno, sull’affrontare direttamente gli avversari. Per noi è fantastico.”
Jesús accoglie con favore la competizione in attacco. “La competizione davanti è sempre positiva. Significa che se ti rilassi anche solo un po’, c’è un compagno subito pronto che spinge per scendere in campo. Questo ti aiuta a migliorare ogni giorno, a non spegnerti in allenamento o in partita. La competizione è sana.”

Sulle differenze tra Spagna e Italia è chiaro. “In Spagna il calcio è più tattico, mentre qui in Italia è più fisico, ci sono più uno contro uno in tutto il campo, un aspetto che in Spagna non vedi così spesso. Sono modelli di gioco diversi in paesi diversi, tutto qui.”
Il suo obiettivo per questa stagione è semplice, ma potente. “Il mio obiettivo è tornare a divertirmi con il calcio, come facevo da bambino. C’è stato un momento in cui ho smesso di divertirmi mentre lo facevo. Riflettendoci, mi sono detto che non poteva succedere perché questo è quello per cui ho lottato fin da piccolo. Non posso perdere quell’entusiasmo e la voglia di venire ad allenarmi ogni giorno. Quindi, giorno dopo giorno, voglio tornare a divertirmi. Divertirmi e mostrare la versione migliore di me.”
A soli diciannove anni Rodríguez si sta già costruendo il suo spazio a Como con onestà e determinazione. Il suo gioco porta velocità e intensità, le sue parole chiarezza. La vita sul lago gli offre lo spazio per crescere e la possibilità di ritrovare ciò che lo ha portato al calcio fin dall’inizio, la gioia di giocare.