CALCIO
Life Goals: Tasos Douvikas Trova La Sua Dimensione al Como
A Como Tasos Douvikas ha già mostrato che tipo di giocatore è. Calmo, determinato e ambizioso, si è inserito con naturalezza nella vita sul lago e nel ritmo della Serie A.
La sua storia comincia ad Argo, dove, a soli cinque anni, frequentava già una piccola scuola calcio. Il padre, ex calciatore, e il padrino gli hanno trasmesso tecnica, passione e la convinzione di prendere sul serio il pallone. “Il calcio fa parte della mia vita da sempre”, racconta. “Da bambino ero certo di voler giocare, quindi è stato facile scegliere questa strada”. Da quel momento, un percorso che lo ha portato dall’Asteras Tripolis a Volos, poi all’Utrecht, al Celta Vigo e infine in Italia.
Douvikas descrive i campionati in cui ha giocato come mondi diversi tra loro. In Olanda ha conosciuto il calcio offensivo e propositivo. In Spagna ha assimilato la precisione e la qualità del gioco tecnico. In Italia, invece, affronta la sfida più dura: “È il campionato più difficile. Ci sono tanti duelli, battaglie tattiche e devi essere sempre al cento per cento, pronto a ogni tipo di partita”.

L’esperienza a Como gli ha già regalato ricordi indelebili. Il suo primo gol in Serie A è arrivato dalla panchina, una rete che ha portato un punto e, come dice lui stesso, “una spinta enorme”. Tra le reti fin qui realizzate, quella contro la Lazio rimane “speciale”, ma anche il colpo di testa contro il Torino — decisivo per la vittoria — ha un posto importante nella sua memoria. Ogni gol ha avuto un peso che va oltre il punteggio: racconta la sua capacità di saper rispondere nei momenti chiave.
Determinante il rapporto con l’allenatore Cesc Fàbregas: “Abbiamo un ottimo rapporto. Ci trasmette tantissimo sia come squadra che individualmente: mi aiuta molto a migliorare, poi io sono ambizioso e mi piace che lo sia anche lui”.
Il clima nello spogliatoio ha facilitato il suo inserimento. “Ho trovato un ambiente positivo e penso sia un aspetto importante perché ti fa svegliare ogni mattina contento di andare ad allenarti. Alla fine è questo che conta: in qualunque lavoro bisogna avere piacere nel farlo”.
Fuori dal campo, Douvikas esplora Como e l’Italia insieme alla fidanzata: “Como è bellissima. Abbiamo visitato tante città, ma questa è la più affascinante di tutte. Somiglia molto alle isole greche: il lago ricorda il mare”. Poi sorride quando gli chiedono un paragone con Atene: “Sono realtà completamente diverse. Se dovessi paragonare Como a una città, sarebbe più vicina a Milano”.
Ci sono anche aspetti più personali. Ama il biliardo, anche se sta ancora cercando un tavolo a Como. E il suo idolo resta Ronaldo il Fenomeno: “Da bambino era il mio idolo. Ho visto innumerevoli suoi video, è stato come se lo stessi guardando dal vivo”.
Ma l’attaccante greco non perde di vista la dimensione collettiva: “Per me vengono prima gli obiettivi di squadra. Voglio che il Como arrivi il più in alto possibile. Sul piano personale penso solo a dare il massimo, stare bene fisicamente e continuare a crescere”.

Lo stesso spirito lo accompagna in Nazionale. Douvikas è nel giro della Grecia dal 2021 e sogna di consolidare la sua presenza in Nazionale con le prestazioni in Italia: «Indossare la maglia della Nazionale è l’onore più grande per un calciatore. Continuerò a dare tutto e credo che arriveranno altre convocazioni».
Si vede bene anche al fianco di giocatori affermati come Álvaro Morata ed è convinto che i loro stili possano completarsi: lo spagnolo più arretrato, lui pronto a scattare in profondità.
A 25 anni Douvikas è nel punto in cui la determinazione incontra l’occasione. I suoi gol hanno già avuto un impatto sulla stagione del Como e il suo carattere lo ha portato a inserirsi in modo determinante nello spogliatoio. La vita sul lago gli si addice e il club lo ha accolto con calore. In campo gioca con determinazione, fuori parla con chiarezza: l’immagine di un calciatore che sa bene dove vuole arrivare.