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L’inizio della bellezza: le origini del Como 1907
Di Gentleman Ultra, Richard Hall
“Mi chiedo, è forse un sogno? Svanirà nell’aria? Esiste da qualche parte una terra di tale suprema e perfetta bellezza? Dolce visione, non svanire.” — Henry Wadsworth Longfellow, 1874
Per secoli il Lago di Como ha ispirato romanticismo e pace, dando vita a mille sogni. La bellezza quasi incredibile del lago ha lasciato senza parole molti poeti, e solo in pochi sono riusciti a descriverla con precisione. Sul Lago di Como i sogni nascono e si realizzano, proprio come accadde nel 1907, quando dalla fusione di alcuni club nacque il Como 1907, una squadra che rappresentava la comunità e che si prefiggeva di essere l’antitesi dell’ambiente circostante. Non è facile trasformare i sogni in realtà, ma questo è un club che non ha mai smesso di credere nell’utopia.
È facile innamorarsi della città di Como. Se arrivi alla Stazione San Giovanni, ti troverai in pochi minuti al lago. Fra il via vai degli idrovolanti ti trovi ad osservare le barche, ma è altresì impossibile non perdersi in un melting pot di architettura che accosta il razionalismo degli anni ’30 a costruzioni del 1800 o anche più datate.
Nel 1907 (anche se già l’anno precedente si muoveva qualcosa) l’Italia era alle prese con la modernizzazione, ma lottava ancora con vecchi problemi. Un terremoto di magnitudo 5.9 colpì la Calabria causando innumerevoli vittime e distruzione; l’emigrazione verso gli Stati Uniti era in aumento e la Borsa di Roma chiuse. Le persone cercavano un modo per evadere dalla quotidianità e lo sport era sicuramente una delle risposte. Il Milan vinse la Prima Categoria del 1907, la decima edizione del massimo Campionato Italiano; la Pro Vercelli vinse la Categoria inferiore, la Milano-Sanremo fu vinta da Lucien Petit-Breton e Felice Nazzaro quello stesso anno trionfò nella Targa Florio. Nonostante i problemi, l’Italia era dunque affascinata dallo sport.
Sebbene Como sia oggi un luogo glamour per ospitare un club di calcio, forse questo non era l’intento originario nel 1907. Lo Stadio Giuseppe Sinigaglia, (intitolato a un eroe di guerra italiano) fu costruito nel 1927 e si erge proprio dove fu giocata la prima partita ufficiale nel 1906. Curiosamente, questa partita si giocò vicino al club di canottaggio “Canottieri Lario” contro membri del circo di Buffalo Bill. La partita fu arbitrata dallo stesso Buffalo Bill (il colonnello William Cody). Forse il suo tempo passato in Inghilterra gli aveva permesso di apprendere qualche nozione di calcio, o forse no. Comunque sia, così ebbe inizio l’amore di Como per il calcio, e in una maniera peraltro poeticamente interessante, il viaggio ebbe inizio. La partita, a onor di cronaca, finì con un pareggio.
Le sfide locali furono la norma fino al 1911, quando il Como 1907 riuscì a costruire una tribuna e a sistemare un campo in Via Dei Mille. Una strada piacevole ma non appariscente, che oggi non mostra tracce di questo passato, se non per qualche area verde. La ragione per la costruzione di quella struttura era per permettere al club di competere nella Seconda Categoria nel 1912/13. Fu la prima volta che il Como si confrontò con club che ambivano a farsi notare e ad arrivare in Prima Categoria.
Il calcio in Italia, a questo punto, si stava espandendo rapidamente e aveva ormai conquistato il cuore della nazione. Il 1910 vide la nazionale partecipare alle Olimpiadi di Stoccolma, e nonostante una performance non particolarmente degna di nota, la partecipazione accese comunque l’immaginazione e l’idea che il calcio italiano potesse prosperare. L’estate del 1912 fu un periodo di grandi cambiamenti per la Federazione Italiana di Calcio e, anche grazie all’esperienza svedese, i club minori presero il controllo della Federazione stessa. All’orizzonte c’erano riforme, e i due vice presidenti, Faroppa e Valvassori, decisero di creare un nuovo format per il campionato, includendo più club e ampliando i gruppi in un torneo regionalizzato.
Ora c’erano due gruppi formati da sei squadre in cui i migliori due club avanzavano alla fase finale, dove avrebbero affrontato avversari di altre regioni, mentre gli ultimi due sarebbero retrocessi. I gruppi erano così composti: Piemonte, Lombardia-Liguria e Veneto-Emilia, a completare la sezione settentrionale. Una regione centrale era collegata con una sezione meridionale detta ‘sperimentale’, e queste erano classificate come Toscana e Lazio.
Il Como 1907, data la sua recente fondazione, dovette affrontare un playoff per entrare nel gruppo Lombardia-Liguria. Si giocò una semifinale in trasferta contro il Savona, mentre nell’altra semifinale Lambro Milano affrontava Racing Libertas Milano. Quella contro il Savona fu l’unica partita del Como nella stagione, persa per 3-1. Anche i loro avversari non durarono molto di più, nel senso che giocarono solo un altro match, ma fu comunque un passo nella giusta direzione.
Il Como 1907 ora si trovava al tavolo delle grandi d’Italia e cercava di farsi strada nella nuova lega. Quello che iniziò come un bellissimo sogno in un ambiente utopico con una prima partita bizzarra, li vide trasformarsi in un club organizzato in maniera più professionale e con un piano per realizzare quei primi sogni degli inizi. Altre sfide erano all’orizzonte; la stagione successiva avrebbero giocato 18 partite, facendo un altro enorme passo in avanti.