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LIFESTYLE

Una statua per un guerriero

Quando il Como 1907 ha svelato sui propri canali social un busto dedicato ad Alessandro Gabrielloni, la notizia ha colto molti di sorpresa. L’attaccante biancoblù, arrivato in Serie D e protagonista di una scalata di quattro categorie con la maglia del Como, era appena partito in prestito alla Juve Stabia. Eppure, nella stessa settimana dei saluti temporanei, la società ha annunciato qualcosa di duraturo: una statua.

La prima versione mostrata non era che un modellino, un lavoro in corso in plastilina. La vera opera, scolpita nel candido marmo di Carrara, troverà posto nei pressi dello stadio Sinigaglia, come ricordo permanente di un giocatore che ha intrecciato la propria carriera con la storia della città. Per Gabrielloni, che ha da poco rinnovato il contratto fino al 2028, il gesto ha un valore profondo. “Non è la fine”, ha dichiarato, una frase che ha riecheggiato sui social e sugli spalti. Il futuro immediato lo vede con la maglia della Juve Stabia, ma Como resta casa.

La commissione è stata affidata a Pusterla Marmi, azienda familiare comasca attiva dagli anni ’70. Angela Pusterla, che la guida insieme al fratello Lorenzo, racconta il percorso creativo. Si parte da una serie di fotografie per realizzare un busto in una posa specifica. Lo scultore Cimarosti lavora dapprima in plastilina; una volta approvato, il modello passa al gesso, quindi viene scannerizzato in 3D e trasferito su macchinari CNC. Da lì prende forma un blocco di marmo di Carrara, sgrossato e infine rifinito a mano: modellato, levigato, lucidato fino al risultato finale. Per Angela, il significato è chiaro: “Rappresenta un giocatore tenace, un guerriero che vuole vincere. Anche lo scultore, guardando le sue foto, ha detto: questo è davvero un guerriero.”

Gabrielloni non è soltanto un numero nove. È parte integrante della storia del club: arrivato da giovane nelle serie minori, si è trasformato in un simbolo di perseveranza. Un legame che anche per Pusterla assume un valore personale: “Lui ci rappresenta. Come lui, siamo partiti dal nulla e siamo cresciuti. Incarna la forza e la determinazione di un vincente.” Le statue hanno la capacità di fermare il tempo. “Il concetto di eternità – spiega Angela – significa catturare un’immagine che rimane per sempre. Chiunque, anche dopo anni, osservandola non potrà restare indifferente.”

Quando infine il marmo troverà posto così vicino al lago, la statua di Gabrielloni non sarà solo un omaggio a un calciatore. Sarà il riflesso di un viaggio condiviso tra un uomo, un club e una città, un’immagine destinata a restare accanto all’acqua molto dopo che le stagioni saranno cambiate.