Ci sono moltissimi video di Gabriel Strefezza su YouTube.
Uno di questi, che dura quasi 10 minuti, mostra l’ala brasiliana del Como mentre scivola tra gli avversari, elude i difensori e trova l’angolo della porta con delle conclusioni dalla distanza.
“Mi piace ingaggiare duelli con i difensori e giocare tra le linee,” racconta il ventisettenne a BLU. “Mi ispiro a Cristiano Ronaldo perché oltre ad avere talento, ha lavorato incredibilmente duro per arrivare dov’è ora. È il più grande giocatore di tutti i tempi.”
“Mi piacciono anche (Paulo) Dybala, (Lorenzo) Insigne, (Dries) Mertens… e tutti quei giocatori creativi in cui mi riconosco.”
“Il miglior giocatore brasiliano oggi è probabilmente Neymar. Ora è infortunato, quindi direi che il brasiliano che sta giocando il miglior calcio al momento è Vinicius Jr.”
“Il miglior brasiliano di tutti i tempi… tutti dicono Pelé, ma non l’ho mai visto giocare, quindi direi Ronaldo ‘Il Fenomeno’ e Ronaldinho.”
La scintilla creativa di Gabriel, accesa da questa lunga lista di idoli, sta illuminando il Sinigaglia da quando l’ala brasiliana vi ha esordito lo scorso gennaio. Prima di allora, fu la SPAL a portarlo dal Sud America all’Europa, formazione con cui esordì in Serie B alla fine della stagione 2016-17, questo prima di andare in prestito a Juve Stabia e Cremonese.
A tutto ciò fece seguito una permanenza di tre anni a Lecce, dove i suoi 14 gol in campionato nella stagione 2021-22 aiutarono il club ad ottenere la promozione in Serie A da vincitore della serie cadetta. Dopo essere inizialmente arrivato con la formula del prestito, quest’estate è passato a titolo definitivo al Como, e ancora una volta pare sentirsi a suo agio nel palcoscenico del grande calcio italiano, essendosi assicurato un posto nell’undici titolare di Cesc Fabregas.
Sono lontani i tempi di San Paolo, dove durante la giovinezza gli otto anni nell’accademia del Corinthians hanno rappresentato per Strefezza la formazione calcistica.
“Il Corinthians è una delle squadre più forti del Brasile,” ha dichiarato. “È stata un’esperienza incredibilmente preziosa per il mio sviluppo come calciatore. Ma oltre a ciò, lì ho stretto anche molte amicizie che durano ancora oggi.”
Lasciare il Brasile per l’Europa non è stato semplice. ”Avevo solo 18 anni e sono partito per inseguire un sogno che, grazie a Dio, si è realizzato. All’inizio non è stato per niente facile, spesso mi mancavano la mia famiglia, mia madre e i miei amici. Ma ormai sono in Italia da tanto tempo, quindi considero anche questo paese un po’ come una casa.” Non ci sono stati problemi per Gabriel ad ambientarsi in riva al lago. L’ottimo finale della scorsa stagione, culminata poi con la promozione del Como in Serie A, ha fruttato al fantasista brasiliano tre gol e due assist nelle sue 15 partite.
Dopo il suo arrivo aveva subito messo in chiaro il suo obiettivo di voler aiutare il club a tornare nella massima serie, e con quel traguardo raggiunto, qual è il prossimo target per il talentuoso numero 7? “Segnare almeno 10 gol,” dice. “Andare in doppia cifra è un obiettivo che mi pongo all’inizio di ogni stagione.”
Lontano dal campo, la vita scorre piacevole. Quando gli viene chiesto quale sia il suo posto preferito a Como, non ha alcuna esitazione. “Il lago,” dice. “Spesso vado sulle sue rive per passeggiare o mangiare con la mia famiglia. È un luogo che mi dà molta serenità, ma c’è anche una bella atmosfera. Devo dire che sono molto felice a Como.” È insieme con la moglie Larissa da quasi 12 anni, e la coppia ha due figlie, Manuela di 9 anni e Madalena di 2 anni. C’è anche Sofi, il loro cane, un volpino di 4 anni.
Una giornata tipica di Gabriel inizia accompagnando le sue figlie a scuola prima dell’allenamento, poi le riprende nel pomeriggio e trascorre il resto del tempo con loro: portarle in piscina o al parco è fra i suoi hobby preferiti (anche se riesce a trovare un po’ di tempo per la sua PlayStation). “Quando mia moglie e la mia figlia maggiore sono arrivate in Italia dopo un paio d’anni, è come se avessi iniziato a sentirmi di nuovo completo.”
Gabriel ha anche vissuto un commovente momento familiare con il suo defunto nonno Walter. Quando era piccolo in Brasile, era proprio il nonno che accompagnava il giovane Gabriel alle partite e agli allenamenti mentre i suoi genitori lavoravano. “Era sempre al mio fianco e mi ha supportato per tutta la mia carriera, fino alla fine. Era sempre calmo e molto amichevole. Mi considero proprio come lui.” Gabriel è riuscito a portare suo nonno Walter in Italia. “Per lui visitare il paese dei suoi genitori era la realizzazione di un sogno. Gli ho fatto mangiare la pizza italiana, una cosa che aveva sempre voluto fare. È stato bellissimo. Pochi mesi dopo è morto a causa di problemi cardiaci, ma sono davvero felice che abbiamo potuto condividere quei momenti e vivere il nostro personalissimo sogno.”
Il cuore di Gabriel non si è mai allontanato tanto dalle sue radici. Ascolta la samba, adora mangiare al ristorante brasiliano Beija Flor a Como, e quando gli viene chiesto di nominare la sua formazione best XI all time, cita i connazionali Dani Alves, Marcelo, Ronaldo, Ronaldinho e Neymar.
Sceglie Pelé al posto di Maradona quando viene messo di fronte ad uno dei più grandi dibattiti del calcio, e rimane fedele al suo cuore verdeoro nel momento in cui gli viene domandato chi per lui possa avere le carte in regola per divenire parte della prossima generazione di superstar del calcio globale, facendo i nomi di Vinicius Jr e Rodrygo. Immancabile qui però da parte di Gabriel la citazione di altri due fuoriclasse del Real Madrid: il francese Kylian Mbappe e il centrocampista inglese Jude Bellingham.
Le scelte di Gabriel in tal senso conducono dunque tutte al Real, la squadra che lui considera la più forte del pianeta in questo momento. Proprio Vini Jr è l’attuale proprietario del numero 7, la maglia un tempo indossata dall’idolo di Gabriel, Cristiano Ronaldo. “Per me, è molto importante indossare un numero che mi piace. Ti fa sentire bene. E quel numero, per quanto mi riguarda, è il 7,” ha detto, prima di rivelare che mentre era alla Cremonese ha pagato 300 euro in un’asta per garantirsi la maglia quando anche un altro compagno di squadra la voleva. Gabriel la indossa con orgoglio per i tifosi lariani, e qualcuno ha già pubblicato una compilation dei suoi highlight su YouTube chiamata Eroe del Como.
C’è anche una raccolta di suoi video intitolata Super Talent e così anche un altro montaggio di più di un anno fa intitolato Perché Nessuno Parla di Gabriel Strefezza? Beh, certamente ora lo faranno.
DOMANDE A RAFFICA
Squadra del cuore da bambino: Corinthians.
Soprannome: Al Corinthians mi chiamavano Espeto perché la mia acconciatura somigliava ad uno spiedo.
Città preferita: San Paolo.
Superstizioni/rituali: Prima di entrare in campo, prego sempre Dio di aiutarmi e aiutare la squadra.
Macchina: Mercedes.
Cibo preferito: Di brasiliano, Picanha e Feijoada. Di italiano… sono pazzo per la carbonara.
Consiglio per i giovani calciatori: Guarda sempre avanti per raggiungere il tuo sogno, e soprattutto, sii umile.
Se potessi avere un superpotere: Super velocità.
Se potessi trascorrere una giornata con qualcuno chi sarebbe? Gesù.
La cosa da indossare più costosa che hai comprato: Un orologio Rolex.
Miglior giocatore con cui hai giocato: Samuel Umtiti.
Destinazione di vacanza preferita: Salento o Sardegna, sempre vicino al mare.
Descriviti in tre parole: Umile, allegro, felice.
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