Nato nella soleggiata Limassol, sulla costa meridionale dell’isola di Cipro, Nicholas Ioannou ha seguito le orme del padre, Demetris Ioannou, ex capitano della Nazionale cipriota e considerato uno dei più grandi difensori centrali della sua nazione di tutti i tempi. Dopo essere stato notato dagli osservatori del Manchester United in un campo a Nicosia, Nicholas, dodicenne, raggiunse l’Inghilterra per inseguire il suo sogno. Rimase otto anni nelle file del settore giovanile dei Red Devils, che terminò dopo che un infortunio all’anca lo mise fuori gioco per quattro mesi e portò il club a non offrirgli un contratto da professionista.
Tuttavia, Nicholas ha continuato il suo percorso nel club cipriota dell’APOEL Nicosia. Tornato in patria debutta subito in prima squadra e vince cinque titoli nazionali. Ha anche avuto modo di giocare al livello più alto del calcio europeo: la Champions League. Le sue impressionanti prestazioni lo portano a firmare un contratto con il Nottingham Forest nel settembre 2020, facendo così il suo ritorno in Inghilterra. Nel luglio 2021 passa in prestito al Como 1907, dove il club riconosce immediatamente il suo talento e nel luglio 2022 diventa ufficialmente un giocatore biancoblu.
Forte della sua esperienza, Nicholas ci parla in questa intervista del ruolo del padre nella sua carriera, della sua percezione del calcio e della sua vita al di fuori del rettangolo verde.
Il suo ricordo calcistico preferito
Ripercorrendo la sua storia, Nicholas ricorda il sogno di ogni giovane calciatore, giocare la Champions League: “Avevo 18 anni e ho avuto modo di affrotare Edison Cavani, David Luiz e Lucas Moura del PSG”. Una notte magica per Nicholas, visto che la squadra dell’APOEL ha quasi sconfitto il gigante francese.
Il suo modello di riferimento
Quando gli è stato chiesto chi ammira di più nel mondo dello sport, Nicholas ha citato suo padre: “Fin da piccolo mi ha aiutato molto nel calcio. Lo ammiro”. È stato presente per Nicholas durante tutta la sua carriera, impartendo consigli che sono stati fondamentali per il figlio nell’affrontare le battute d’arresto: “Mio padre mi ha sempre detto di non arrendermi mai, perché nel corso della mia carriera ho avuto dei momenti di down. Mi ha detto di lavorare sodo e che un giorno tutta questa fatica mi avrebbe ripagato”.
Le caratteristiche che deve avere un terzino.
Dopo una prima metà di stagione ricca di successi, con tre gol e tre assist, Nicholas ha eguagliato l’obiettivo della stagione precedente. Gli piace essere coinvolto sia in fase offensiva sia in quella difensiva per contribuire alla squadra: “Credo che oggi, nel calcio moderno, gran parte delle azioni di gioco coinvolgano i terzini e per questo bisogna avere la resistenza necessaria per fare entrambe le fasi. Mi piace giocare terzino proprio per questo, sono sempre coinvolto durante la partita”.
Se potessi cambiare una regola del calcio, quale sarebbe?
Se c’è una cosa che a Nicholas non piace del calcio è il fuorigioco: “A volte alcuni goal vengono segnati in fuorigioco di appena un centimetro, perdi l’opportunità di andare in vantaggio per pochissimo. Penso che sarebbe una buona idea cambiare questo aspetto nel calcio per dare un vantaggio all’attaccante. Si giocherebbe anche di più, ci sono molti momenti in cui il fuorigioco spezzetta la partita”.
La musica trance è la chiave per la preparazione nel giorno della partita
Per Ioannou il giorno della partita è una questione di attivazione del corpo. Prima della gara, si assicura di fare un lavoro di mobilità e di farsi fare un massaggio per preparare i muscoli all’intenso ruolo di terzino. Gli piace anche ascoltare la musica: “Ascolto un mix di musica greca e inglese, e anche musica trance, per caricarmi”.
Un burlone nello spogliatoio
Se i compagni di squadra dovessero descrivere Nicholas, direbbero che è sempre pronto a farsi una bella risata. Quando gli è stato chiesto quale fosse il giocatore più divertente del Como Ioannou ha risposto ridendo: “Direi Ben Kone e Marco Curto, sono i miei compagni di squadra preferiti con cui scherzare. Organizziamo scherzi con tutti. Ci facciamo delle belle risate e compattiamo il legame con tutti i membri della squadra”.
Una volta appese le scarpe al chiodo
“Diventare un agente? Mi piace cercare giocatori e vedere come si sviluppano. È una delle cose che vorrei fare in futuro”. Ioannou non sa quale strada avrebbe preso se non quella del calcio, ma ha un’inclinazione per gli affari: “Voglio diventare un uomo d’affari. Non so in quale settore, però. Mi piace investire come hobby. Ora sono appassionato di immobili. Mi piace andare nei cantieri e vedere le case capire se riesco a trovare qualche buon investimento. Lo vedo come un modo per facilitarmi il futuro nella vita”.
La giornata perfetta a Como
“Dopo l’allenamento con il Como torno a casa a mangiare e poi esco a fare una passeggiata intorno al lago per godermi la vista con mia moglie. Per la cena, uno dei miei ristoranti preferiti è Platea, vicino alla funicolare, consiglierei a chiunque di andarci”.
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